Opere:
Conoscenze storiche del luogo.
Latina Scalo è un sobborgo di Latina. Ha circa 13.000 abitanti e dista da Latina 8,5 km; rappresenta tra i diversi borghi di fondazione della città quello più ampio e densamente popolato. In origine la popolazione era di derivazione veneta e ferrarese, arrivata in margine ai lavori di prosciugamento della palude e di coltivazione dei territori bonificati. Attualmente prevalgono nuclei di provenienza romana e napoletana.
Storia della costruzione razionalista e le sue costruzioni.
Dopo molte critiche per la costruzione della stazione ferroviaria di Latina ,a causa delle metodologie e il nuovo stile moderno e razionalista. Proprio a Littoria, città creata di sana pianta sulla terra avida dell'agro pontino, Mazzoni ha finalmente la possibilità di lavorare a tema libero. Eccolo quindi dare prova del suo talento straordinario con l'edificio della ricevitoria postelegrafonica e la stazione ferroviaria: l'edificio postale di Littoria è un capolavoro, il cui straordinario sapore è ancora avvertibile nonostante il gravissimo intervento aggiuntivo degli anni '60. Definiti da Marinetti di "alto valore futurista", i due edifici di Littoria ed il clamore da essi suscitato varranno a concludere un buon affare: nell'aprile del 1933 Mazzoni decide di aderire ufficialmente al futurismo.La stazione ferroviaria di Latina, come molti edifici di Mazzoni, ha subito al suo interno una serie infinita e disastrosa di alterazioni che ne hanno compromesso la lettura degli spazi e delle disposizioni originali; dobbianmo quidi prepararci ad intuirne le assenze e provare a riaginarle. Questo può ancora succedere con la stazione di Latina, il cui primo valore sta proprio nel rapporto tra i volumi. L'incedere delle parti che si intrecciano, le ampie vetrate con rifiniture in rame, l'aggetto della pensilina, così come le semicolonne ed i volumi discontinui, danno l'impressione di visitare la carlinga di un bimotore degli anni Trenta; suggestioni di un'architettura che incarna letteralmente il mito moderno della macchina e della sua energia rinnovatrice.
Nel 1932 la stazione ferroviaria è costituita semplicemente da un primo Fabbricato Viaggiatori, un edificio abitazioni per quattro famiglie ed altri piccoli fabbricati per servizi accessori. Il complesso costituisce un elemento di continuità con l'architettura rurale della zona, carattere che è sottolineato dalla scala esterna. Oltre alle reti antimalariche curve delle finestre, l'unico elemento che conferisce una dimensione pubblica ed ufficiale all'edificio è un piccolo avancorpo posto con quattro semicolonne radiali in marmo, da cui i passeggeri entravano nell'originario atrio della stazione. Sarebbe però fuori luogo stupirsi del carattere quasi domestico di questo primo nucleo: Mazzoni era stato incaricato di progettare la stazione di un piccolo borgo agricolo. La piccola stazione, inoltre, si trovava distante dal centro cittadino, ragion per cui Mazzoni progettò vari ambienti che rendevano autonomi i funzionari, tra cui un piccolo forno. Il discorso cambia nel 1934, quando Littoria viene dichiarata capoluogo di provincia.
Con la sua tipica maestria e con un indubbio mestiere l'architetto neofuturista trasforma di senso la costruzione, pur mantenendo quasi integro il nucleo originario. L'impressione sostanzialmente massiva e statica del Fabbricato Viaggiatori (stazione di littoria)viene stemperata da uno sviluppo in orizzontale di nuovi ambienti e pensiline, sia sul lato destro che su quello sinistro.
Su quest'ultimo lato un unico ampio ambiente destinato ad accogliere la nuova biglietteria si apre con enormi vetrate sull'esterno, sui binari e sul lato destro, a dare un senso di continuità spaziale con il vecchio fabbricato. Continuità ribadita da una pensilina in forte aggetto che lega gli ambienti più esterni, come i servizi con la parte centrale della stazione. Questo costituisce in sé un piccolo capolavoro di compenetrazione dei piani: la pensilina e le enormi vetrate mettono in comunicazione gli articolati ambienti interni con uno spazio aperto fornito di aiuola, attorno al quale vanno a girare il vecchio nucleo, le sale di attesa, il nuovo atrio, le due colonne della pensilina stessa. Sul lato destro Mazzoni costruisce un altro edificio per appartamenti collegandolo con un'ampia copertura al Fabbricato Viaggiatori. Questa zona, che costituisce un accesso diretto ai binari, si collega alla lunga pensilina interna e funge da copertura all'unscita di destra del nuovo sottopassaggio.
L'interno fu completamente trasformato. Tutti i servizi rimossi furono spostati nei nuovi ambienti di sinistra, guardando dal piazzale, e distribuiti in modo più logico e funzionale. In questi locali, subito a ridosso del Fabbricato viaggiatori furono ricavate due sale d'attesa. Sulla sinistra rispetto agli ambienti destinati al pubblico. Mazzoni collocò le sale dei servizi biglietti e ufficio merci, magazzino bagagli, ufficio capo stazione ed il bellissimo avancorpo absidato, metà rivestito in laterizio e metà vetrato, dell'ufficio movimento e del telegrafo. Sul lato dei binari Mazzoni costruisce due lunghe ed allora innovative pensiline a sbalzo in cemento armato, per la prima volta adottate proprio dall'architetto bolognese nella stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Prima a Siena e poi a Littoria Mazzoni ripete il tema della pensilina a farfalla, con un solo ordine di pilastri al centro, che rendeva il movimento dei viaggiatori più facile e senza ostacoli su entrambi i lati.
Eliminata la scala esterna, il Fabbricato Viaggiatori fu rivestito di quel materiale laterizio con il quale tutti i nuovi ambienti erano stati costruiti. Distrutte anche le reti antimalariche l'originario nucleo finì per perdere la propria autonoma fisionomia, integrandosi perfettamente al nuovo andamento orizzontale della stazione.
Nonostante l'ampliamento, la disposizione distributiva planimetrica rimane straordinariamente semplice; con mano sicura Mazzoni organizza i diversi servizi in vari distinti corpi di fabbrica, posti parallelamente rispetto ai binari. L'architetto delle ferrovie impagina gli elementi caratteristici del proprio codice espressivo come in un gioco ad incastri. Esercizio esemplare che raggiunge un risultato sicuro: Mazzoni infatti riesce a conferire movimento e ritmo al precedente nucleo, trasformando il suo rassicurante aspetto di casa colonica in un'architettura moderna.
Una pratica del montaggio che si assoggetta agli scopi funzionali. Nelle stazioni ferroviarie il momento inventivo e poetico tipico della pratica costruttiva mazzoniana è sempre saldamente legato a quello ingegneresco ed utilitaristico. La tecnica combinatoria precedentemente descritta, i caratteri tipologici così come tutte le ricorrenze stilistiche fanno sì che la stazione di Littoria dialoghi con molti altri edifici ferroviari dell'architetto ingegnere. Nelle intenzioni di Mazzoni il nuovo sistema ferroviario doveva dare l'immagine unitaria di un paese moderno e industrializzato, che trovava negli elementi ricorrenti delle sue architetture la serialità meccanica di un nuovo sogno tecnologico.
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